A guardare il mare.
di Luigi Brando - classe 5/F



Seduto con i piedi nell’acqua e gli occhi all’orizzonte, ammiro il vasto mare che circonda la mia vista. Il mare pare non finire più e sembra ricoprire il mondo intero. La brezza marina soffia nelle orecchie e mi rilassa, e con il naso annuso l’odore dell’acqua ed è tutto magico.

Mi isolo dal mondo e mi sento felice. I gabbiani accompagnano il suono della brezza marina con il loro garrito. Volano uniti nel cielo dando vita a immagini irreali, molto belle. Li vedo in cerca di cibo, avvicinarsi a filo dell’acqua in cerca di un pesciolino saporito, da gustarsi appartati sopra ad uno dei tanti pali in mezzo al mare.

Se guardo gli scogli, all’alba, noto i granchi che escono dai loro nascondigli per divertirsi tutti insieme.
Li immagino giocare e uscire dall’acqua correndo, sbattere le chele e alcune volte farsi trasportare dalle onde.
Alle volte vorrei essere un piccolo granchio invisibile per capire cosa si prova a vivere come loro.

Mi piace pensare che nascosta dalle onde del mare ci sia una città sommersa, ondeggiante, e che improvvisamente possa riemergere dall’acqua con i suoi segreti.
Mi immagino le case fatte di sassi, fango, roccia, alghe e abbellite da coralli di tutti i colori.
Mi immagino abitanti e forme di vita stranissimi e irreali.

Sento già la mancanza del mare, ora che sto per andarmene.




Premio «Murè» Porto Recanati - Racconto di Luigi Brando.
a cura di: www.portorecanatesi.it