Vecchio Marinaio.

(1979)
Tratto da: "Canto la mia generazione"
Edizioni Cappelletti 1981
Poesia postuma pubblicata dagli amici di Enrico.

Occhi appoggiati su quel mare, in cerca di ricordi,
tentativo di ricostruire un passato vissuto
e un riscontro crudele con la realtà di adesso.

Partire a vent’anni per il sud-America
con in cuore la speranza di tornare
e laggiù pensare alla tua gente, al tuo mare, alle tue barche,
e scoprire che per te la vita è morta
il giorno in cui te ne sei dovuto andare.

Occhi fissi su quel mare scuro
che si perdono lontano, fino all’orizzonte.
Sei vecchio, sei tornato, ma. Porto Recanati non è più quella di prima.

Case piccole e basse, tipiche del paesaggio,
spazzate via da enormi palazzi e grattacieli.
E il tuo mare, il tuo mare è diventato così docile, mansueto,
non più selvaggio e crudele come un tempo.

Occhi smarriti su quel mare che non è più tuo.
Il sogno che ti ha accompagnato per tanti anni, svanisce in un lampo;
e con lui tutta un’epoca.

E anche tu sei diventato un caro ricordo del tempo che fu,
pezzo antico, quasi da museo.
Per l’uomo di domani la tua esistenza rimarrà storia antica,
quasi un ricordo o fiaba immaginaria.
Gli uomini del futuro non avranno tempo per queste leggende.


MI CHIAMO ENRICO - Le poesie di Enrico Traversa