A mia madre.

(12/09/1978)
Tratta da: "Frammenti di un'esperienza
Edizioni Cappelletti Aprile 1980

Quello che più ci strugge dentro
non è la realtà della vita quotidiana;
ma il sapere che non si è più capaci
di cogliere l'attimo fuggente
per regalarsi un sorriso.

...Per tutto questo
posso solo confessare la mia debolezza
e chiedere ancora una volta:
perdono.



MI CHIAMO ENRICO - Le poesie di Enrico Traversa