I momenti più belli...
di Arianna Saletti


RACCONTO PREMIATO con la seguente motivazione:
L’elaborato presenta centralità del tema proposto che è sviluppato in modo personale. Il discorso mostra buona ideazione, coerenza logica, ricchezza di linguaggio. Corretto uso della lingua italiana.

Con i piedi nell’acqua e gli occhi all’orizzonte: è così che ho vissuto quelli che, fino ad ora, sono stati i momenti più belli della mia vita. Sono cresciuta vicino al mare, ed esso è stato per me una seconda casa, e in un certo senso anche un amico.

L’acqua è come una sorella birichina, che scherza con le sue correnti e le sue onde, mentre gli scogli sono saggi pensatori, immobili e robusti, come assorti nell’ascolto di ciò che il mare ha da dire. I gabbiani sono i messaggeri dei cieli, forti, impavidi e selvaggi, fratelli del vento e della tempesta; i pesci sono i valletti delle acque, e le meduse sembrano nuvole cadute dal cielo.

E’ incredibile osservare come qualcosa di inanimato, come il mare, possa essere fonte di vita, non solo per le creature che lo popolano, ma per tutta la Terra, di cui è il cuore pulsante: c’è più vita in una goccia d’acqua che in chilometri di deserto, e questa vita, in fondo, ha un’anima.

Le acque sono calme e serene d’estate, quando la brezza le increspa appena e il sole vi crea mille riflessi d’arcobaleno, simili a giochi di luce sul fondale. D’inverno, invece, esse sono oscure e pericolose, con onde modellate dal vento e sormontate da bianche creste spumeggianti, simili a cavalli al galoppo.

E poi c’è l’orizzonte: lontano, irraggiungibile, attrae lo sguardo come una calamita e suscita nell’animo quel desiderio di libertà che solo la natura può risvegliare.
Forse è per questo che il mare è sempre stato il simbolo del fascino che l’ignoto esercita sull’uomo, spingendolo ad abbandonare ogni certezza solo per il piacere di sentire il vento sul viso e l’acqua tra le dita.

Nel corso della storia, il mare è stato al tempo stesso unione e barriera, pericolo e ricchezza, morte e vita. Molti hanno imparato a temerlo; noi abbiamo deciso di amarlo.




Premio «Murè» Porto Recanati - Racconto di Arianna Saletti.
a cura di: www.portorecanatesi.it