Stupefacenti pensieri.
di Serena Mammarella - classe 5/C



Con i piedi nell’acqua e gli occhi all’orizzonte continuavo pensare quanto fosse bello il mare, che quel giorno soprattutto splendeva come un diamante sotto i raggi del sole.
Per quanto luccicava mi si stavano accecando gli occhi! Dopo essermi liberata c tutti quegli stupefacenti pensieri decisi di buttarmi in acqua; faceva davvero caldo!

Mi piace tantissimo nuotare specialmente se è mattino presto. L’acqua così fredda che cominciarono a tremarmi i denti. Per scaldarmi iniziai subito a nuotare; mi stavo rilassando perciò andavo piano. Ad un certo punto mi sentii andare giù come se qualcosa mi stesse trattenendo la gamba.
All’inizio pensavo che magari mi foss allontanata troppo e quindi sprofondavo perché cominciavo a non toccare più, ma invece ero solo a pochi metri dalla riva e allora mi cominciai a preoccupare.
Fino a quando, chiunque mi stesse trattenendo, non mi trascinò sul fondo del mare.

Per quanto avevo paura svenni e il mio corpo nel frattempo continuò a essere trainato nel fondo del mare.
Quando mi rianimai mi prese un colpo perchè riuscivo a respirare sott’acqua e, tra l’altro, la cosa più strana era che mi trovavo su un letto in una tana.
All’imprvviso apparve un’ombra e, appena si avvicinò, potei notare che era una seppia, una picco! seppia.
Subito iniziò col dire:
- “Scusa se ti ho trascinato fin qui, ma sentendo quello che dicevi riguardo al mare mi hai fatto venire un colpo al cuore!

E io allora chiesi il perché:
- “Il mare ti può sembrar bello, ma è molto inquinato, pensa che molti dei miei amici hanno ingoiato la plastica e non si sono sentiti bene per un po’. Perciò, ti prego, quando tornerai in superficie cerca di mandare un messaggio facendo capire alle persone che non ci si comporta così.
Manda questo messaggio soprattutto ai giovani come te”.

Io, ancora sbalordita dall’esperienza, domandai:
- “Come ti chiami?”.
- “Sono Seppiolina” rispose.
- “Bene Seppiolina, farò come mi hai detto!” conclusi.

Dopodiché ci salutammo e una volta tornata sulla terraferma mantenni la mia promessa.




Premio «Murè» Porto Recanati - Racconto di Serena Mammarella.
a cura di: www.portorecanatesi.it