La vicenza della classe in più

|a cura dei genitori ex-componenti del Consiglio d'Istituto | Inserito il 07/11/2011 | Stampa
Come molti avranno saputo alcuni giorni fa si è consumata una strana vicenda che ha visto coinvolto l’Istituto Comprensivo E. Medi e gli alunni delle classi prime di quella che una volta si chiamava la Scuola Media. Noi genitori, ex componenti del Consiglio d’Istituto, abbiamo voluto far calmare un pò le acque per tornare sulla questione a mente fredda, cercando di analizzare con un pò più di tranquillità le sensazioni e le impressioni che ci hanno guidato in quei giorni.
In pratica la questione è questa: dopo circa un mese dall’inizio delle lezioni, l’ufficio scolastico provinciale si accorgeva che poteva accogliere la richiesta (più volte fatta) di una ulteriore classe prima alla scuola secondaria di primo livello. A questo punto, ovviamente, la Dirigente scolastica accettava l’assegnazione ed attivava tutte le procedure necessarie per sistemare nella maniera più equa e indolore possibile i nostri ragazzi.

Fin qui tutto a posto, sembrava il preludio ad una storia a lieto fine, ma niente di tutto questo, succede una cosa che a molti di noi è sembrata impossibile, alcuni genitori dei ragazzi delle classi coinvolte hanno cominciato una campagna disinformatrice di prevedibile effetto devastante sulle precarie certezze di tutte le altre famiglie.
La scuola pensiamo si sia trovata impreparata e alcune decisioni prese hanno contribuito ad avvalorare la tesi di questi genitori secondo la quale questo nuovo assetto avrebbe creato degli scompensi irrimediabili nel percorso formativo dei nostri ragazzi.
E’ stata anche mossa un’accusa nei confronti di quei genitori, componenti del Consiglio d’Istituto, che non si erano opposti a questa azione scellerata così tanto deleteria nei confronti dei ragazzi.

Preferiamo però fare altre considerazioni che vogliono analizzare meglio i motivi per i quali noi, genitori componenti del consiglio d’istituto, abbiamo preso decisioni prima, durante e dopo questa vicenda.

1. E’ e sarà sempre meglio avere una classe composta da 22 alunni invece di una composta da 28;
2. in un percorso formativo di 3 anni un mese di formazione rappresenta solo una piccola frazione della strada da fare (1 su 27...);
3. la professionalità e la disponibilità degli insegnanti che abbiamo nell’Istituto non era sicuramente in discussione e dava le più ampie garanzie circa l’indolore trasferimento dei ragazzi da una classe a l’altra;
4. nel corso dell’anno l’Istituto accoglie ragazzi italiani e stranieri che si trasferiscono con le loro famiglie nel nostro comune e questo contribuisce sicuramente ad aumentare l’affollamento nelle varie classi;
5. nessuno dei ragazzi e delle ragazze delle nostre prime classi è isolato, vive esclusivamente la realtà della propria classe scolastica. Ognuno di loro ha una vita sociale esterna alla scuola che nasce prima del passaggio alle scuole medie e continuerà dopo. Non era quindi in discussione che l’eventuale trasferimento sarebbe stato abbastanza sereno;
6. la spesa per i libri di testo che, inevitabilmente, sarebbero cambiati per alcuni ragazzi sarebbe stata completamente assorbita dalla scuola e non avrebbe gravato direttamente sui bilanci delle famiglie coinvolte;
7. ogni proposta, attività, modello organizzativo, ecc. che la scuola adotta ha uno scopo che va oltre i desideri dei singoli perchè cerca di tenere conto delle esigenze, delle aspettative e delle possibilità di tutti.

Sulla base di queste certezze ci siamo mossi ed abbiamo preso delle decisioni. Come sempre ci siamo esposti. Abbiamo discusso insieme alle altre componenti del Consiglio ed abbiamo definito una linea di comportamento.
Purtroppo alcune autonome decisioni (come quella di consigliare una soglia minima di firme da raccogliere) hanno indebolito la forza della scuola ed hanno dato delle insperate opportunità a chi non voleva questi cambiamenti.
Così la proposta della scuola è naufragata dietro a delle mancanze di certezze, a delle opposizioni anomale, a una colpevole mancanza di disponibilità all’ascolto e ad un eccesso di onnipotenza da tutte le parti.

Ci chiediamo: ma è proprio così difficile chiedere dei pareri, volere ascoltare chi ha le informazioni, ascoltare chi ci dice che il nostro comportamento forse non è quello migliore da tenere, che ci chiarisce i dubbi che abbiamo in testa, che ci offre dei punti di vista diversi per essere sicuri che la nostra visione sia quella giusta?

Noi abbiamo cercato di farlo e quindi, a questo punto, ci viene in mente che le motivazioni che hanno portato ad un epilogo assurdo siano da cercare proprio qui: nel fatto che ognuno è stato cieco e sordo.
Nessuno ha voluto ascoltare nessuno, la Dirigente i componenti del Consiglio d’Istituto su quando e come condividere alcune decisioni sul comportamento da tenere e alcuni genitori altri genitori che volevano combattere contro la proliferazione delle classi pollaio.
Magari trovare tante firme serve a legittimare delle “ragioni di opportunità” mentre bloccare le classi serve a limitare l’accesso di altri bambini pensando che si possa fermare in questo modo un inarrestabile globalizzazione e integrazione.
Secondo noi si è guardato solo al proprio orticello.
Ci siamo quindi detti: che cosa ci stiamo a fare? Noi ci mettiamo la faccia. Ce l’abbiamo messa. Ma perchè non facciamo spazio a quelli che, con tanta determinazione hanno deciso per tutti senza guardare “più in là”?
Siamo sicuri che quando si ricopre un ruolo pubblico si debba provare ad essere migliori e valutare tutte le possibilità, anche quelle prospettate da chi non la pensa come te!!

Bene, abbiamo dato le dimissioni perchè pensiamo che una scuola autorevole debba difendere le proprie idee, debba tutelare le aspettative e le opportunità di tutti i ragazzi e di tutte le loro famiglie, perchè non ci stiamo ad essere messi in mezzo da chi vuole usarti solo quando serve e per fare posto a quelle persone che hanno, con così tanta forza e determinazione, portato avanti le loro idee confidando che in loro possa maturare una maggiore capacità (e volontà) di ascolto.


Barbara Luconi - Francesco Quercetti - Maria Cristina Allegrini - Ruggero Buffarini - Gianluca Giorgetti - Antonella Gabrielli - genitori ex componenti Consiglio d'Istituto Istituto Comprensivo "E. Medi" Porto Recanati

| Edit: 07/11/2011 | Stampa