Porto Recanati un inferno senza il turista?

| di Quirino Falaschini | Inserito il 06/08/2009 | Stampa
Questa volta si è toccato il fondo. Non basta che da anni viene sempre rimarcato dall’Amministrazione locale e dalla stampa compiacente che “Porto Recanati campa con il turismo”,che per questo si è costruito e ancora si costruisce abbattendo il verde e le tradizioni locali,ma addirittura affermare con naturalezza che il residente locale è malinconico perché il turista partendo si porta via” la gaiezza e la spensieratezza che fa di Porto Recanati un paradiso a tempo” (cito parole dell’articolo apparso sul corriere adriatico il primo agosto).
Mi sembra un pò esagerato e offensivo verso l’operaio di fabbrica, il pensionato e verso chi si guadagna da vivere senza avere un’impresa commerciale e a cui il turismo non porta niente.
Non mi sembra di vivere nelle tenebre di un’ inferno dove solo l’arrivo del turista porta in pò di luce, perciò siamo vassalli che si devono inchinare a "sua maestà” il turista. Semmai il contrario.

Ai residenti che vedono con il passare degli anni il loro ”salotto sul mare” trasformarsi nei due mesi estivi in una città sempre più caotica, dove l’Amministrazione comunale fa di tutto per attirare i turisti ma fa poco per attrezzare il paese per affrontare in modo adeguato l’onda d’urto dell’arrivo di quest’ultimi e ancora niente per coloro che ci vivono 365 giorni l’anno.
Chiedete loro se sono malinconici quando il turista se ne va, invece di sentire sempre le stesse campane a cui interessa solo accrescere il conto in banca fregandosene di tutto e di tutti?

Il turista che si lamenta della multa inflittagli dal vigile perché ha lasciato la macchina in divieto di sosta per giorni; quello che prende casa in prima fila davanti al mare e poi si lamenta che i pescatori fanno troppo rumore quando tornano dalla pesca la mattina; quello che non vuole fare la raccolta differenziata; quello che lascia fare gli escrementi al proprio cane senza raccoglierli; quello che, incoraggiato dal detto ”il tuo paese campa con il turismo”, ti dice ”faccio come mi pare”.

Noi questo tipo di turista incivile non lo vogliamo.

Quirino Falaschini | Edit: 06/08/2009 | Stampa