La voglia di sapere dei cittadini.

| diAlessandro Palestrini| Inserito il 09/02/2010 | Stampa
Sabato 6 febbraio, la palestra Diaz è stato scenario di un evento con un significato evidente: la popolazione vuole sapere.
Alla base della grande manifestazione contro il rigassificatore, c’era un sentimento ben preciso e cioè il sentimento secondo il quale è l’uomo ad appartenere alla terra e non viceversa. Lo scopo dell’iniziativa è stato quello di rinvigorire questo sentimento di amore, verso un mare che sta per essere irreversibilmente devastato.
Un’iniziativa libera, autonoma e pluralista, senza distinzioni politiche ma in grado di aprire un grande contenitore di discussione, dentro il quale ritrovare un grande senso di democrazia.

Erano presenti circa 400 persone, ciò denota il grande interesse, la grande voglia di sapere che i cittadini e le cittadine porto recanatesi e non nutrono verso un tema così importante. Purtroppo, dobbiamo ancora una volta annotare una grande assenza, quella dell’amministrazione comunale.
I cittadini hanno dimostrato di essere fortemente preoccupati, per questo io penso che il Sindaco Ubaldi abbia una grande responsabilità verso la cittadinanza e cioè quella di rassicurarla ma soprattutto di dire cosa pensa del rigassificatore.

Per quanto ci riguarda siamo fermamente contrari a questo progetto pericoloso e inutile, che metterà a repentaglio l’economia futura della nostra città.
Un eco-mostro che sarà utile solo per le tasche di una multinazionale come la Gaz de France che per il disturbo arrecato offrirà molti milioni di euro al comune.
A tal proposito ribadisco che per SEL la salute e la sicurezza dei cittadini non sono in vendita.

La sfida che dovremo sostenere sarà ancora molto lunga e coinvolgerà molte realtà politiche e sociali diverse tra loro. Per questo ho proposto che il comitato “Rigassificatore No Grazie!” diventi punto di riferimento per le tante sensibilità che hanno intrapreso questa grande battaglia democratica.
Sono assolutamente soddisfatto che la Dott.ssa Anna Ragaini, presidente del comitato abbia apprezzato questa mia proposta. Entrambi sappiamo che aggregando tutte le forze saremo certamente più incisivi.
Ringraziamo tutti i rappresentanti delle istituzioni che ci hanno onorato della loro presenza, in particolare il gruppo consiliare “Uniti per Porto Recanati” che sta dando una seria e fondamentale sponda istituzionale alla campagna per il no, come pure tutte le associazioni, i comitati di quartiere che sono intervenuti.

Dobbiamo riappropriarci di un verbo del nostro vocabolario che abbiamo un po’ trascurato e cioè “custodire”.
Prendersi cura della nostra terra, del mare, dell’aria, della vita umana. Dobbiamo sentirci portatori di questa profezia laica, secondo la quale custodire il nostro ambiente significa proteggere il nostro futuro.


Alessandro Palestrini - Coordinatore SEL | Edit: 03/02/2010 | Stampa