Golf village beach, è tutto green (verde) quello che si vede?

| di Quirino Falaschini | Inserito il 06/11/2010 | Stampa
La notizia del campo da golf è passata del tutto inosservata a tutti o quasi in paese ma ci siamo mai chiesti cosa è un golf club? Il proprietario del futuro campo da golf a portorecanati in località sossicci, giorni fa sulla stampa locale faceva scrivere: “È un grande giardino di 5 ettari, dove bambini giovani e meno giovani potranno dedicarsi alla pratica dello sport(d’elite) nel piu’ qualificato comfort ambientale, verranno realizzati 4 laghetti artificiali per uccelli ed animali da stagno e piantati mille alberi a fusto medio di diverse specie arboree; l’enegia necessaria sarà ricavata da un ‘impianto fotovoltaico e dal solare termico.”
Un paradiso ci viene da dire!!!
Il disegno di legge del ministro al turismo brambilla del 15 aprile scorso ci dice che per promuovere un territorio ad attirare nuova clientela selezionata e disposta a spendere cifre da capogiro (un turista golfista spende in media 90 euro al giorno contro i 54 euro di un turista normale),vuole diffondere il gioco del golf e la realizzazione di nuovi impianti golfistici. Il disegno di legge prevede anche deroghe per impianti realizzati in aree protette.
I grandi costruttori hanno fiutato l’affare; infatti il terreno e le strutture necessarie (spogliatoi, magazzini, uffici, parcheggi, impianti idrosanitari, di riscaldamento, refrigerazione, ventilazione, illuminazione, irrigazione, depurazione)) sono classificati come strutture sportive quindi con costi urbanistici quasi irrilevanti.

In genere l’immobiliare prima costruisce, poi fonda un club affiliato alla federazione italiana golf perchè il coni impone la gestione a società sportive senza fini di lucro.
Ma nessuno investirebbe migliaia di euro a buca senza un ritorno economico, specialmente quando questi impianti sono lontani dai grandi centri.
Così per rientrare nelle spese, prima o poi, si punta alla stile resort: ville ed abitazioni di pregio,con servizi da villaggio vacanze come ristorante, centro benessere e piscine che sono investimenti da milioni di euro e che le amministrazioni locali favoriscono (con varianti urbanistiche ad hoc) per gli oneri di urbanizzazione che entrano nelle casse comunali. In altre parole i campi da golf,con il miraggio di grandi prati verdi e di una natura florida, un’ambiente rispettato e valorizzato,di uno sport a contatto con la natura,in realtà nascondono una strategia della speculazione edilizia,del consumo e anche danni da impatto ambientale.

Impatto paesaggistico.
La realizzazione di una struttura golfistica modifica il profilo collinare, eliminando la vegetazione spontanea, il sottobosco e gli alberi che sono d’intralcio al percorso della pallina da golf per arrivare in buca.
Impatto sulle risorse idriche.
I prati erbosi dei campi da golf (green), necessitano di una grande abbondanza d’acqua per l’irrigazione. Secondo stime dell’associazione europea del golf ogni campo da golf ,tipo medio ,da 18 buche,consuma in media 2000 metri cubi di acqua al giorno. Cioè ogni 24 ore un percorso si beve circa la stessa quantità d’acqua consumata da un paese di 8000 abitanti.
Una vergogna se si pensa che ovunque si parla di crisi idrica specialmente in estate.
Per quanto riguarda poi i siti di percorsi golfistici costieri o lì in prossimità vi è un’ulteriore pericolo ambientale.
Quando non viene utilizzata l’acqua di acquedotti, dighe o condotte, spesso i promotori del golf si vantano di essere autosufficienti per l’approvvigionamento idrico attraverso l’uso di propri pozzi d’acqua.
In questo caso viene ignorato che le trivellazioni per pozzi sono causa diretta e inequivocabile di un’aumento della salinità nelle falde acquifere preesistenti.e si tratta del cosiddetto fenomeno di salinizzazione delle acque di falda usate a volte per idropotabilità, situazione studiata ampiamente nelle sedi universitarie.

Impatto sul suolo e le falde acquifere.
Ciò che ci stupisce camminando su un campo da golf di cosi’ grandi dimensioni è che è sempre ben pulito,verde, privo di piante selvatiche.
La risposta è semplice usano una gran quantità di pesticidi, erbicidi, funghicidi, in dosi molto più alte di quelle usate in un normale campo coltivato (tossiche anche per animali e api in quanto sono a largo spettro) e a volte si abusa anche. Un mix di sostanze chimiche con elevata persistenza nell’ambiente che percolano nel suolo e vanno a raggiungere le falde acquifere contaminandole.
Impatto sull’agricoltura e le produzioni tipiche.
Si possono considerare anche danni sull’agricoltura locale perchè l’utilizzo nei campi da golf di grandi quantità di pesticidi e fertilizzanti puo’ compromettere i suoli e la qualitàdei terreni agricoli vicini. (le sostanze chimiche possono allargare il loro campo d’azione per dilavamento).
Il pericolo per le agricolture vicine aumenta quando i proprietari di campi da golf superbamente utilizzano sementi biotech che hanno bisogno di meno acqua, resistono di piùalle alte temperature e agli insetti. Ma sono sementi o.g.m. E possono distruggere il patrimonio genetico delle colture vicine.

In tutta italia ci sono 384 golf club (tra cui molti in fallimento) e molti di loro si portano dietro polemiche, inchieste penali e procedimenti civili.
È recente il megarisarcimento di 4,5 milioni di euro del tribunale a Paolo Berlusconi per ”l’irreversibile modifica idrogeofaunistica” causata dal suo golf club a Tolcinasco nel milanese.
Purtroppo oggi in italia non esiste alcuna obbligatorietà di “via” (valutazione d’impatto ambientale) sui progetti di nuovi campi da golf che al contrario, come dimostrato da molti studi, producono di per se un notevole impatto sull’ambiente che andrebbe valutato prima di realizzare la struttura.
Ambiente paradisiaco o miraggio?

di Quirino Falaschini | Edit: 06/11/2010 | Stampa