Piazza dei Mille - fine anni 70 del Novecento. Non erano ancora in commercio i materassi composti da schiuma sintetica di poliuretano a lento ritorno elastico, un materiale, oggi conosciuto come Memory Foam e dentro le vie e i vicoli del paese era frequente assistere ad operazioni di rinnovo della lana, operazione che bisognava eseguire periodicamente ed i mesi preferiti erano maggio o giugno. I materassi di casa venivano completamente disfatti e la lana, dopo essere stata lavata, veniva distesa all’aria ad asciugare, appoggiata su robusti "spaghi" oppure spasa a terra su vecchie lenzuola di cotone o larghi panni di crine per essere "capata" e allargata. Un lavoro lento che richiedeva tempo e pazienza, eseguito a mano esclusivamente da donne che, quasi sempre, trovara la collaborazione di vicine di casa o parenti. Quando non poteva essere fatto in proprio, questo lavoro veniva affidato alla "materazzara" che eseguiva la "capatura della lana" servendosi di una macchina "cardatrice" generalmente costruita in legno oppure, le più moderne, mosse da motore elettrico dove la lana veniva passata più volte prima della preparazione finale del materasso.