Foto 43 - Alle origini del calcio Arancione.
ALLE ORIGINI DEL CALCIO ARANCIONE

Anno 1926 La vita è dura in paese ma nonostante tutto il tempo di giocare a pallone si trova sempre. Si gioca soprattutto per passione. Le magliette non sono sponsorizzate e, visti i tempi, devono durare più di una stagione.
I pali delle porte sono di legno e la loro forma è quadrata.
Il pallone è di un cuoio assai robusto e non sempre di forma perfettamente sferica. Spogliatoi e docce rappresentano un lusso. Qualcuno, per proteggersi i capelli durante la partita indossa una retina che a volte arriva fino alla nuca molto vicina agli occhi. Si può dire che così è nato il calcio "arancione" che in questi anni partecipa al campionato di Terza divisione.

Nella foto si possono riconoscere:
In piedi da sin.: Giuseppe RICCETTI - Valerio SEVERINI - Luigi RABUINI - Emil SUTTER (cittadino svizzero) - Astorre CREMONINI - Francesco GRILLI II (Checco de Pagnerà) - Gaetano ROCCHETTI - Carlo CITTADINI - Antonio BARTOLINI - Ten. Vincenzo TABOCCHINI - Giovanni VOLPINI
seduti da sin.: Gilberto TRIBUIANI - Lello CIPOLLETTI - Tammaso SANNUCCI - Enrica PASQUALINI - Nazzareno BARTOLINI - Francesco GRILLI I (Checco del cane)
Uno dei punti di forza della squadra è il portiere. Si chiama Tommaso SANNUCCI. Alto di statura e dotato di mani grandi, durante la partita indossa sempre un berretto, proprio come nella foto, dove sembra tendere la mano destra appoggiata sul pesante pallone di cuoio, appena accarezzandolo, quasi a voler sottolineare il suo ruolo.

il mouse sopra la foto aiuta ad identificare i personaggi

Fonte: portorecanatesi.it
Il riconoscimento di personaggi, luoghi ed eventi proposti in questa foto è reso possibile dalla collaborazione e partecipazione di cittadini che ne portano ancora viva memoria. Nel rispetto civico di tale importante contributo è gradita, in caso di pubblicazione in altri ambienti, siti o social network, la citazione delle fonti nonchè del sito www.portorecanatesi.it
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