Da quale pulpito.

Data Corsivo 6 ottobre 2009 | Corsivo n° 1 |

Il 4 ottobre si è conclusa la campagna promossa dal Ministero degli esteri e dalla Rai per raccogliere fondi a sostegno dei programmi di intervento di dodici ONG italiane in alcuni paesi dell'Africa.
Le ONG destinatarie di questa iniziativa, non ho dubbi, sono certamente le più serie e affidabili; altrettanto penso, sulla fiducia, dei programmi che intendono realizzare.
Ma, il Ministero degli esteri ha l'autorità morale per figurare tra coloro che chiedono ai cittadini di questo paese di mettere mano ai loro soldi per finanziare aiuti nei paesi del terzo mondo?

Con la legge finanziaria 2009, infatti, il Governo italiano ha realizzato un taglio degli stanziamenti pari al 56 per cento circa delle risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo, scese così a circa 322 milioni di euro per l'anno 2009.
Molti osservatori ritengono che ciò contribuisca a collocare l'Italia agli ultimi posti nelle graduatorie internazionali per stanziamenti alla cooperazione, alla lotta alle pandemie e alla sicurezza alimentare. Inoltre , come è tornata a denunciare tra gli altri l'organizzazione Medici Senza Frontiere, mentre Prodi aveva anticipato gli stanziamenti per il Fondo Globale per Aids, tubercolosi e malaria" e il PEPFAR ("Emergency Plan for AIDS Relief" della Presidenza USA), l'attuale Governo (lo ha dovuto riconoscere lo stesso presidente del consiglio al G8 de L'Aquila) è in ritardo nei pagamenti con pesanti conseguenze per i pazienti e le strutture del Fondo.

Per quello che si sa, la finanziaria 2010 non prevede novità e non si capisce quindi come l'Italia potrà rispettare gli impegni internazionali assunti in precedenza (destinare almeno lo 0,51 per cento del proprio PIL entro il 2010 e lo 0,7 entro il 2015) e i nuovi sottoscritti a l'Aquila (la joint statement on global food security).
Interrogato da un deputato dell'opposizione, il sottosegretario Scotti ha giustificato i tagli con la crisi economica e le esigenze di rigore di bilancio.
Se penso che il medesimo governo – per fare un solo esempio – ha letteralmente regalato alle due amministrazioni di centrodestra che governano Roma e Catania più del doppio di quello che ha tagliato (per rigore di bilancio) agli aiuti internazionali dei paesi poveri, non riesco a non pensare: “ma onorevole Scotti, ci sta prendendo per il culo?”

Il medesimo dubbio inevitabilmente mi sorge di fronte alla campagna citata all'inizio: che credibilità può avere chi chiede a me di sostenere con il mio danaro un programma di aiuti, se lui contemporaneamente non fa che tagliare i fondi che si era impegnato a versare? È come se un padre facesse mancare il pane ai propri figli, e al tempo stesso telefonasse a tutti i parenti per sollecitare da loro i soldi che invece lui spende per altre cose.

Di fronte a questa indecente ipocrisia, mi auguro che chi vorrà sostenere i progetti delle dodici ONG promotrici degli aiuti lo faccia precisando che la sua decisione non dipende in alcun modo dagli spot Rai-Ministero degli esteri italiano.

P.S.
Per chi è interessato ad approfondire, consiglio la lettura del Libro bianco 2008 sulle politiche pubbliche di cooperazione allo sviluppo in Italia, a cura di Sbilanciamoci (www.sbilanciamoci.org)


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