Paura costante.

(1977)
Tratta da: "Frammenti di un'esperienza
Edizioni Cappelletti 1980

Schiaffeggiare la sonnolenza del momento
per estrarne la forza di andare avanti.
Sentirsi il mito del selvaggio
morire dentro la coscienza.
Non reagire all'urto ammaliatore
dell'indolente fiacchezza.
Alzarsi sopra la propria coscienza,
esaminarla dall'alto,
e lanciare il verdetto:
« Questo è un rottame ».
Sentirsi la testa fuor-uscire
e le cose allungarsi e accorciarsi.
Stringere in pugno il nulla.
Guardare fisso l'infinito.
Schiudere le palpebre per un istante.
Staccarsi da tutto.

...E poi riprendere a correre
con la paura costante
di inciampare ancora.


MI CHIAMO ENRICO - Le poesie di Enrico Traversa