Lettera aperta a Sandro Antognini.

di Aurelio BUFALARI

 

 

Caro Sandro, non è una gran bella notizia, ma sembra che molti cosiddetti militanti della sinistra non abbiano alcun contatto con il sito “Portorecanatesi”. Pur di sbagliarmi sarei disposto persino a concedergli la mala fede e supporre che in effetti abbiano letto ma fingano di no. Parlo di questo  in prima persona e per esperienza diretta avendo ancora una volta avuto a che fare con un interlocutore che mi ha apostrofato con un Voi, questa volta spregevolmente accompagnato da un “di destra”: Voi di destra. E’ del tutto evidente che quel “di destra” aveva un intento – inconscio? – denigratorio. Ma lasciamo stare. Qui non si parla di un qualsiasi sprovveduto che butta là le parole giusto per dire qualcosa, ma di un pezzo grosso della politica locale. Siccome è ancora scritto, si può ricordare che sostenni – nella lettera a Pino – che per fare un ragionamento corretto occorre, prima di tutto, attenersi alla precisione dei termini ed alla intelligibilità dei concetti e dei giudizi. Se precedentemente nel vago semantico c’era il Voi, ora c’è la Destra. Destra significa molte cose, così come Sinistra: a quale significato dovrei far riferimento? Scelgo quello politico per un certo stoico rispetto nei confronti di chi mi ha ancora una volta etichettato. Nietzsche diceva che se uno ti maledice tu non puoi benedirlo, e nemmeno maledirlo alla sua stessa maniera. Devi solo maledirlo un po’. È quello che cercherò di fare, sperando che le parole non assumano una propria autonomia andando oltre le intenzioni.

L’atteggiamento sprezzante che la Sinistra assume quando parla della Destra – e probabilmente viceversa – lascia intendere una presunzione di superiorità morale che nei fatti di tutti i giorni non è visibile. Se poi ci vogliamo attenere alle mere parole, sia concesso. Se io fossi di Destra sarei orgoglioso di esserlo, così come lo sarei se fossi di Sinistra. Questo è ormai – o da sempre – un luogo comune che offenderebbe l’orgoglio fino a farlo morire, se veramente esistesse. Io non posso dire nemmeno di essere né di Destra né di Sinistra perché farei resuscitare quell’orgoglio, e non ne ho la benché minima intenzione. Meschino sì, ma non fino a questo punto. Per capire meglio che cosa è la Sinistra, prendiamo allora in considerazione i cosiddetti valori ideologici che, con sostanziali differenze, infiammano anche il cuore della Destra. Senza doverli stucchevolmente elencare sappiamo già di che si tratta. Io non credo nei valori, e questo mi pone già fuori gioco, ma chiedo a chi ce li ha di fare i conti con le seguenti domande e magari farmi sapere qualcosa – non di personale, si intende. Mi rivolgo naturalmente a quelli che hanno l’orgoglio della Sinistra perché di quelli che hanno l’orgoglio della Destra so già le risposte. Evito domande con risposte scontate.

  1. pensate che Dio esista?

  2. è un valore la Famiglia?

  3. credete nella Patria?

  4. la droga è il Male in sé?

  5. l’esser Omosessuali è contro Natura?

  6. l’Eutanasia offende il concetto di Vita?

  7. le Prostitute fanno un mestiere dignitoso?

  8. la morfina è contro la Religione?

  9. la Salute è un Bene primario?

  10. la Proprietà dell’ Operaio è degna di Rispetto?

  11. il Potere deve stare vicino al popolo?

  12. i Piaceri della Vita sono disprezzabili?

  13. la Scienza è progressiva o regressiva?

  14. il Partito è come Dio?

  15. la Proprietà dei suoli è legittima?

Mi fermo qui perché se già uno sapesse dare una risposta sensata a tutte queste domande sarebbe un mostro. Lo so che non è facile leggere nella mente delle persone, ma qui si richiede solo un po’ di onestà intellettuale. Se no che Sinistra sarebbe? Pensa, caro Sandro, che uno che va in chiesa tutti i giorni mi ha detto che io non sarei un vero anarchico – non ho mai detto di esserlo – mentre lui sì. Vedi dunque quanto è complesso l’animo umano. Ti pare facile definire con un solo concetto o addirittura con un solo termine una persona? A me, no! A meno che questo termine non esprima esso stesso un giudizio: come ad esempio Destra o Sinistra. Ma i concetti, per essere tali, debbono sopportare il peso della serietà – la fatica, direbbe Hegel – figuriamoci i giudizi! Io vivo alla luce del Sole – inteso come coerenza – e i giudizi non mi spaventano. Quanti possono dire altrettanto? Soprattutto a Sinistra.

 

Aurelio Bufalari

 

P.S.  C’è persino chi si firmerebbe Dott.

 

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