Coinvolgere il più possibile i giovani alla politica. |
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di Davide TRAMANNONI |
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Davide Tramannoni risponde all'intervento di Aurelio Bufalari, pubblicato nelle pagine di questo sito con il titolo "Su Vittorio Agnoletto" |
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Caro Aurelio, possiamo non essere d’accordo sull’interpretazione da dare all’iniziativa svolta con Vittorio Agnoletto ma, quello che a me sta più a cuore, è coinvolgere il più possibile i giovani alla politica. Chi conosce e frequenta i circoli di partito, almeno quelli di sinistra, sa benissimo che la presenza dei giovani è ormai azzerata. Il perché è presto detto: i partiti negli ultimi anni hanno parlato molto ma ascoltato poco. L’eccessivo verticismo è la causa principale, “l’autoreferenzialismo” viene subito dopo. Parliamo di Porto Recanati senza andare in analisi troppo aperte. I Ds, dopo le note vicende, tra scissione prima e problemi interni poi, hanno dato la guida del loro partito a Baldassarri, se non vado errato dal ’95, sotto la sua guida la presenza giovanile ma, anche la semplice dialettica sono andate scomparendo, tanto è vero che basta guardare la composizione del direttivo per rendersi conto che non può essere in grado di fare da sintesi al pensiero dei loro elettori. Rc, dopo la mia segreteria, peraltro molto breve, me ne andai a causa del ritiro della fiducia al governo Prodi e dopo la scissione con la nascita del Pdci, si è barcamenata ma non è più riuscita ad avere una linea politica locale ben definita, forte ed incisiva come nel passato, e anche lì i giovani sono diminuiti sempre di più. Sulla Margherita mi astengo dal dare un qualsiasi giudizio perché non possiedo alcun dato e per quel che riguarda “Impegno” è un movimento che però, bada bene, è l’unico con esperienza amministrativa nel centrosinistra. Dicevo i giovani: essi vanno a votare, esprimono una preferenza che i partiti (locali intendo) devono saper conquistare, la nascita della Bottega del Mondo è significativa. Potevano aderire ad un partito ed invece hanno preferito fare da loro. Il tavolo politico programmatico, creato dal centro sinistra, sta lavorando? Cosa sta producendo? Quale programma? Chi lo redige? Chi lo pensa? Sono state coinvolte le associazioni, i sindacati, i movimenti? Non si sa nulla ad un anno dalle elezioni. Caro Aurelio, a me hanno insegnato che la politica prima di tutto è contatto con i cittadini, la base fondamentale è il rapporto con la popolazione, se non ascoltiamo le loro necessità come possiamo dare loro delle risposte? Potrei continuare ma ora mi fermo qui, sicuro che avremo un’altra occasione.
Con stima,
Su Vittorio Agnoletto di Aurelio Bufalari
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