A proposito di linee editoriali:

Risposta a Donato Caporalini

di Pierpaolo FABBRACCI

 

Da alcuni mesi seguo con interesse i continui aggiornamenti del vostro Sito Internet e ne apprezzo immagini e testi. Non vi racconto la gioia che ho provato quando ho scoperto la foto di “Pasqualina la fornara”, mia bisnonna materna, e la commozione di mia nonna Maria, 88enne, nel rivedere la madre in compagnia dei suoi “bagnanti” di un tempo. Colui che cura il Sito dal punto di vista artistico e creativo (penso di conoscerlo) è proprio bravo: nella scelta delle immagini, nei titoli, nelle forme e negli accorgimenti tecnico-espressivi che sanno dare all’intero Sito un carattere di vivacità e colore davvero speciale. Mi siano permesse però alcune critiche in merito alla pagina “Politica e Società” della quale sono più gli elementi di dispiacere che di gradimento.

Ho letto pochi giorni fa il “botta e risposta” tra l’assessore Giovanni Volpini
e Donato Caporalini. Un “botta e risposta” non tanto sul problema Scuola, quanto sulle caratteristiche e sugli obiettivi del Sito in questione, nonché sulla linea editoriale del medesimo. Nulla da dire quando Caporalini scrive che il Sito www.portorecanatesi.it ha il proposito di promuovere il confronto delle idee,
lo scambio delle esperienze, l’arricchimento dell’informazione sulla realtà sociale del nostro paese.
Nobili ed incontestabili obiettivi! Ed è giusta e condivisibile l’affermazione che il Sito, come tutti gli organi d’informazione, ha una propria linea editoriale. Nulla da contestare… fin qui. Anch’io penso che
gli editori di un giornale, gli autori di un libro, i proprietari di una televisione
o di un Sito Internet, debbano suonare la musica che amano, leggendo i propri spartiti. Tutto ciò fa parte di quei princìpi fondamentali di libertà che non vanno neanche messi in discussione. Ed è questo, infatti, che mi fa credere che l’assessore Volpini, quando ha scritto che “gli articoli riferiti alla Scuola provengono tutti
da un unico pensiero”, non abbia finto di ignorare, come scrive Caporalini,
che gli organi d’informazione hanno una propria linea editoriale. Sarebbe stato facile pensarlo ed anch’io avrei creduto alla malafede dell’assessore se avesse criticato, sic et simpliciter, l’impostazione unilaterale della pagina “Politica e Società”. Invece, nell’introduzione del suo intervento, mi sembra di aver letto una sorta di dichiarazione di gratitudine qualora voi avreste voluto considerare le parole di chi, come lui, non è conforme al vostro pensiero e non pretende quindi di trovare eco nel vostro Sito.

Non è forse che… proprio perché rispettoso della vostra linea editoriale e del vostro diritto-dovere di valutare i contributi che vi pervengono
e la loro qualità, l’assessore ha voluto anticiparvi la sua gratitudine per la eventuale pubblicazione del suo articolo?

Non sta a me difendere nessuno – ognuno sa difendersi da solo – ma non posso esimermi dal dichiararmi sorpreso e deluso dalla stizzita reazione di Donato Caporalini davanti a chi, per favore, avanza semplici e educate richieste d’ascolto. Forse il grado d’isterismo che Caporalini nota in Volpini rientra in quelle forme di “psicosi dissociativa” dove il vero isterico, inconsapevole della propria patologia, rimuove da sé le cause del proprio malessere e le affigge ad altra persona.

Se questo è l’inizio o com’è stato detto “non è neanche il fischio d’inizio della partita”, per la buona salute di chi spera che la nuova Scuola non abbia mai a realizzarsi con l’accordo di programma siglato tra Comune e Provincia, c’è da augurarsi che il prossimo 26 Marzo 2003 il TAR delle Marche metta i sigilli ai cantieri di via Dante Alighieri altrimenti, tra isterismi e psicosi, c’è da temere che qualcuno possa finire alla neuro od offrirsi in olocausto per la causa Scuola e per la difesa delle linee editoriali del proprio Sito Internet. Per farla breve, credo che l’unico vero isterico in questa storia sia proprio il prof. Caporalini che, prima ricorda agli utenti le linee editoriali del Sito www.portorecanatesi.it, poi agisce in senso diametralmente opposto, inalberandosi alla prima voce fuori campo che gli giunge.

 Vorrei allora chiedervi alcune delucidazioni per continuare ad essere serenamente fruitore della vostra utenza:

 1)      Se è vero che, delle vostre linee editoriali, fa parte integrante il proposito di promuovere IL CONFRONTO DELLE IDEE, LO SCAMBIO DELLE ESPERIENZE, L’ARRICCHIMENTO DELL’INFORMAZIONE SULLA REALTA’ SOCIALE DEL NOSTRO PAESE, per quale motivo definite “dabbenaggine” dare spazio a chi non la pensa come voi, temendo addirittura di essere colonizzati? Non è forse più onesto affermare che
il vostro proposito è promuovere IL CONFRONTO DELLE VOSTRE IDEE
e LO SCAMBIO DELLE VOSTRE ESPERIENZE?

 2)      Vi è giunta un’altra risposta dell’assessore Volpini in merito al comunicato dell’Ing. Giampaoli sul Corso e la viabilità di Porto Recanati e vi siete guardati bene dal pubblicarlo. Ma siete davvero così fifoni da temere un’invasione coloniale del vostro Sito da parte degli avversari politici? E dove sta la forza delle vostre idee?

 3)      Non pensate che il vostro modo di agire diverga dagli obiettivi di confronto, scambio e arricchimento che vi siete posti?

 4)      Non pensate che la vostra più grossa contraddizione sia il nome che avete dato al Sito (www.portorecanatesi.it), dimenticando che i portorecanatesi appartengono a più scuole di pensiero e pertanto confronto, scambio
e arricchimento vanno fatti a prescindere dalla musica che piace a voi?

 Un consiglio: chiamate il sito www.alcuniportorecanatesi.it, o ancor meglio www.portorecanatesimpegno.it e cestinate quanto da me scritto poiché verrebbero meno le contraddizioni che ho rilevato.

 Io credo fermamente nella libertà di pensiero e d’espressione. E credo che ognuno abbia il diritto di ascoltare la musica che gli piace e di suonare lo strumento che vuole. Non credo però sia giusto invitare i portorecanatesi ad una “scuola di musica” e poi dir loro che intendevate “scuola della vostra musica”.

 In occasione delle festività, vogliate gradire i miei auguri.

Buon Natale, Buon Anno.

 

Nota della Redazione

 

Comunicazione dell'Autore      (successiva alla nota di redazione)

                                                                   

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