Tolleranza Zero.

di Bruno Sampaolesi - Inserito il 14 giugno 2008

Sono veramente lieto che la mia interpretazione dell’opinione dell’extracomunitario sia servita quantomeno a fare precisare che il suo non è “uno scritto in salsa leghista, dai contorni populistici e demagogici” come poteva sembrare. (riferito a: "Mal comune mezzo gaudio" di Emilio Pierini - ndr)
Su questa base, secondo me, è utile continuare lo scambio di opinioni, la dialettica, il confronto di idee perché accresce culturalmente sia chi lo fà, sia chi lo legge soltanto, senza parteciparvi direttamente.
L’indole di portare all’attenzione dei portorecanatesi le problematiche sociali locali ci accomuna.
Per questo ci terrei a conoscere l’opinione di altri riguardo ad un mio intervento sul bilancio delle mense scolastiche, riportato sull’altra sezione di questo sito. Ma torniamo al nostro dibattito.
Mi sembra persino banale, ovvio, elementare, osservare quello che sto per sottolineare, ma evidentemente per il periodo storico che viviamo e per la sensibilità sociale imperante non lo è.

Sono completamente d’accordo con lei, sulla preoccupazione e sull’allarme che i dati da lei riportati (spero che siano sufficientemente esatti) dovrebbero far nascere in ogni buon cittadino.
Ed allora mi chiedo: nella situazione da lei resa nota:
l’83,2 % dei contribuenti portorecanatesi dichiarano redditi tra 0 e 10.000,00 euro
Che senso hanno le parole: legalità, rispetto delle regole, democrazia?
Lei pensa che tutto ciò sia casuale e dovuto alle normali dinamiche economiche? Lei pensa davvero che la catena dell’illegalità possa essere spezzata, anche volendo, dall’ultima ruota del carro? Dai più miserabili? Dai più poveri?
Di fronte alla situazione che lei stesso descrive è lecito invocare, come fanno i commercianti portorecanatesi, tolleranza zero rispetto agli stenditori di tappetini sul lungomare?
O a chi vende in nero qualche chilo di seppie o di ciliegie?
O a chi va a tagliare la siepe di qualche villetta?
Non sono tra quelli che accettano questo stato di cose come ineludibile, immodificabile, senza responsabilità.

Io penso che un altro mondo è possibile. Lei cita Visco, (che oggettivamente non è, né Che Guevara né Robin Hood) il quale ha tentato, con mille errori e mille contraddizioni, di far pagare un pò più di tasse agli italiani, ed in minima parte c’era pure riuscito.
Ebbene, per questo, è stato impiccato al pennone più alto della politica italiana, quello dei distruttori dell’economia nazionale.
Adesso abbiamo un novello Robin Hood, Tremonti, peccato che tutta la sua storia politica ci abbia insegnato che lui toglierà ai più poveri (sempre più numerosi) per dare ai più ricchi.
Ed ecco, infatti, la tolleranza zero con i cittadini a più basso reddito siano essi extracomunitari o no.
La terza e la quarta settimana del mese per operai, impiegati, pensionati al minimo, sembra non essere, già più, un problema; chi se ne frega se tutti questi sono costretti ad arrangiarsi ed a fare secondi e terzi lavori anche in nero per arrivare alla fine del mese.

Tolleranza zero, Rispetto delle Regole, Legalità, Stato di Diritto, Democrazia.
Belle parole. Chi non è libero dai bisogni essenziali nella società in cui vive: il lavoro giustamente retribuito, la casa , l’istruzione per i propri figli, la salute; non sa che farsene delle belle parole e peggio ancora diventa facilmente ricattabile e pronto a qualsiasi promessa ed illusione.
Mi sembra di aver messo già troppa carne sul fuoco del dibattito, ma voglio fare ancora una considerazione sui dati da lei riportati; che mi sembra sia, la vera questione, sulla quale dibattere.
Premesso che, come in Italia tutti sanno, gli unici a pagare le tasse sono i percettori di un reddito fisso da lavoro dipendente o da pensione ed a questi non si parla mai di diminuire le tasse.

Bisogna anche dire che : Il famoso pollo di Trilussa ci indica come la statistica, quasi mai, fotografa fedelmente l’andamento degli eventi che descrive.
Se ci sono 3 polli e 3 cittadini, quasi mai si verifica che, si mangi 1 pollo a testa, come invece sostiene la statistica.
Su quel 83,2 per cento di contribuenti che dichiarano da 0 a 10.000 euro di reddito vanno fatte le dovute distinzioni, e non, sparare nel mucchio, come forse, anche Visco ha fatto.
Perché in questo modo si creano ancora maggiori ingiustizie.
Oggi esistono tecnologie e metodi straordinari tali che permettono, detto in modo molto volgare e popolare ma altrettanto efficace di “contare i peli ‘ntel …...” di ognuno di noi figuriamoci se non si sappia chi, e quanto debba assolvere i propri doveri al fisco.
Ma questo, non c’è la volontà di farlo; la discrezionalità su questa materia dà un potere enorme a chi la esercita.
Un potere, politico, economico, sociale e pur anche religioso, (si pensi all’esenzione dell’ICI degli alberghi, dei ristoranti, dei negozi di souvenir, etc. di proprietà della chiesa).
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