Variante Bocciodromo: il giochetto è finito.

di Giuyseppe GIAMPAOLI

 

Che sulla questione dell’area del bocciodromo la sfida da noi lanciata fosse stata raccolta è stata solo una libera interpretazione della stampa. La verità è che sia l’Assessore Ridolfi, che la mega assessora Ubaldi, sempre pronta a mettersi in mezzo e ad aiutare i colleghi in difficoltà, si sono ben guardati dal procedere come li avevamo invitati a fare: se ritenevano le concessioni e le attività del Camelot e del bocciodromo irregolari dovevano per obbligo di legge revocarle e denunciare chi le aveva concesse: non servivano parole o assurde giustificazioni. Solo questo dovevano fare perchè chi amministra per prima cosa deve applicare la legge.

Invece l’assessora Ubaldi ci ha snocciolato una serie di dati incompleti: finge, ad esempio, di non ricordare che il bocciodromo è stato inserito dalla Giunta Vecchi nelle previsioni e nelle provvidenze, ed anche nelle deroghe, previste per le mucillaggini; poi ci fa presente che Lei da ben 7 anni sospettava, tanto è vero che avrebbe prodotto un’interrogazione a cui non sarebbe stato mai risposto. Ma chissà quale scandalo vuole far nascere da una mancata risposta ad una interrogazione, del tutto giustificata, come spesso è avvenuto. La Ubaldi sin da quando ha avuto le sue prime visioni sul bocciodromo (due anni all’opposizione e oltre 4 al governo), disponeva di tutti i mezzi e di tutto il tempo per conoscere la situazione. Gli chiediamo: se c’era qualche irregolarità perché ha aspettato tanto tempo e la scadenza elettorale per tirarla fuori?.

La verità è da quando Lei con i suoi serventi consiglieri ed assessori sono al governo hanno ben sperato di poter utilizzare questa presunta bomba per eliminare il sottoscritto ed altri amministratori della precedente Giunta; purtroppo il giochetto non è riuscito per la serietà e la pulizia morale di chi ha operato prima di loro, che, tra parentesi, non hanno mai utilizzato simili bassezze nemmeno quando hanno dovuto regolarizzare oltre 800.000 milioni di lire di debiti lasciati dalla precedente giunta.

Non potendoci intimorire o condizionarci avete pensato bene, vicino alle elezioni, di utilizzare la storia per lanciarci addosso qualche schizzo di fango, forse anche per evitare che qualcuno potesse vedere le travi che stanno accumulandosi nei vostri occhi.

Ma anche questa volta non ci siamo cascati. Siccome, dice l’assessore Ridolfi o chi per lui, avremmo la coda di paglia e visto che nessuno può dire effettivamente chi ha ragione, lo invitiamo ad autodenunciarsi, per aver tollerato per oltre 4 anni una presunta illegalità (tanto lui è tranquillo) e denunciare noi per aver rilasciato atti illegittimi, contestualmente, a procedere all’immediata a revocare delle concessioni e delle licenze.

Se ha questo coraggio, visto che nessuno gli chiede di applicare il buon senso su questioni che non sono da buon senso: l’irregolarità prima di essere sanata deve essere manifestata con atti concreti, vedrà che saranno i giudici a dire chi ha ragione. Se non lo farà lo cose sono due: o ha paura di essere considerato corresponsabile o di essere smascherato per la bufala che voleva propinarci: in ogni caso non ci farà ha una bella figura: Ed allora sarebbe opportuno che lui e la sua collega assessora tacciano leccandosi ancora un volta le ferite per aver cercato di pescare nel torbido ed essere stati smascherati.

Noi per nostro conto non ci faremmo trascinare in nuove polemiche su questo punto: ci sono attività commerciali regolari che debbono lavorare e persone serie che hanno diritto ad essere lasciate fuori dai vostri giochi.

Ci consenta infine solo un piccolo appunto (limitato solo per questioni di tempo) sulla difesa del suo operato come assessore al commercio: perché non ci spiega i motivi per cui ha fatto piantonare con i vigili urbani l’area di sosta camper della Pro Loco, di cui anche il comune è anche socio, e ha tollerato che a poche centinati di metri operassero attività simili non autorizzate, in aperto contrasto con le leggi e con gli interessi del comune: o anche questo, caro assessore, fa parte del suo modo di sanare situazioni precedenti.

 

 Ing. Giuseppe Giampaoli 

IL CONSIGLIERE COMUNALE

 

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