78- Sulle dimissioni di Mandolini
di Alessandro PALESTRINI
Occorre definire il tempo e lo spazio politico nei quali le dimissioni dell’assessore Mandolini prendono forma.
Il tempo
Il tempo politico è rappresentato dalle promesse non mantenute, dalle inconcludenze: la scuola non ancora pronta, la caserma fantasma, la nuova sede ASL tuttora non aperta, la salvaguardia della costa, la gestione del traffico e la sicurezza del territorio, oltre che un’esasperata cementificazione, ultimo esempio della quale è stata l’approvazione del Resort di Montarice. Il fattore tempo ha giocato negativamente sulla pazienza dei cittadini ma anche su quella degli stessi amministratori.
Nel farlo, credo sia necessario parlare con chiarezza, senza nascondersi dietro dita che oramai non riescono più a coprire l’evidenza.
Lo spazio.
Lo spazio è quello rappresentato, per l’appunto, dal Consiglio Comunale e dal suo organo esecutivo, la Giunta. Da questo punto di vista, credo che sia sotto gli occhi di tutti la ormai insopportabile anomalia che interessa entrambi gli organi istituzionali di Porto Recanati. In nessun altro caso fra quelli a me noti si è infatti assistito alla gigantesca concentrazione di potere nelle mani di un'unica persona, come avviene invece nella nostra città, dove un assessore detiene su di sé le deleghe di urbanistica, finanze e personale, tralasciando la possibilità annunciata, ma non ancora avvenuta, di assumere anche la carica di vice-sindaco.

Con questi poteri, l’assessore ha potuto mettere il becco su tutte le altre questioni rilevanti come i lavori pubblici, i servizi sociali, i servizi al cittadino, commercio e turismo. In altre parole, in questi anni, abbiamo avuto come unico interlocutore l’assessore Ubaldi, qualsiasi fosse l’argomento da trattare. A mio avviso, tutto ciò ha prodotto non solo uno svuotamento democratico del Consiglio Comunale , ma ha di fatto ridotto una vivacità amministrativa utile ad una città come la nostra. Ma in questa anomalia, non posso non vedere una certa corresponsabilità del resto della maggioranza.
L’arroganza e l’irruenza dell’assessore non hanno trovato compensazione nella presenza di un sindaco dotato di fermezza e di chiarezza di idee e di una maggioranza consiliare attiva e partecipe che spesso e volentieri si è limitata ad alzare la mano destra o (a scelta) quella sinistra per approvare le proposte dell’assessore. Il risultato è stato quello che ad ogni nostra intenzione di approfondire un argomento in CC, ci siamo trovati di fronte ad una incapacità di riflessione generalizzata ed una arroganza, alla quale spesso e volentieri è seguita la laconica affermazione: “la legge ce lo permette”.

Nell’ultimo Consiglio Comunale si è intravisto nelle decisioni di alcuni consiglieri di maggioranza (l’uscita di Attaccalite, l’assenza di Mandolini e Rombini), i segni di un comune interesse a riaprire al confronto a più voci il dibattito in Consiglio Comunale, fin qui egemonizzato e soffocato.
A questi consiglieri vanno tutto il mio apprezzamento perché rendendosi conto della gravità della situazione hanno cercato di denunciarla con gesti concreti e pratici.

Tuttavia l’imprevista decisione dell’assessore Mandolini di rassegnare le dimissioni farebbe morire tale speranza nel momento stesso in cui essa nasce, essendo l’assessore dimissionario insieme a pochi altri consiglieri, il promotore del tentativo di restituire dialettica democratica al dibattito cittadino.
Per tutti questi motivi, prendo atto delle dimissioni dell’assessore Mandolini con un senso di delusione.
Avrei voluto che unisse le sue intenzioni a quelle di quei consiglieri che cercano di riaprire il Consiglio Comunale al dibattito franco, serrato, plurale e quindi democratico, restituendo al massimo consesso cittadino tutta la dignità democratica che gli è propria.

La lettera di dimissioni, letta in Consiglio Comunale dal Sindaco, parla di leggerezza dell’amministrazione, sottomissione di alcuni consiglieri ai voleri degli altri, di scaricabarile, e ancora, si contesta la politica urbanistica, quella per la viabilità ma soprattutto viene denunciata la scarsa attenzione da parte del sindaco a tutte queste situazioni. In pratica, quello che l’opposizione sostiene da anni.


Testo dell'intervento nel Consiglio Comunale del giorno 20 giugno 2007