Corso Matteotti 2° stralcio: un augurio sincero a non ripetere gli errori passati. |
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di Giuseppe GIAMPAOLI |
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Con grande rullo di tamburi e con tanto di cassa di risonanza di parte della stampa locale, è iniziato il secondo stralcio dei lavori di rifacimento del corso Matteotti. Non è nostra intenzione ritornare sulle già rilevate carenze concettuali di una tale opera: una semplice riasfaltatura, costosa e senza futuro, in assenza di una benché minima visione del ruolo che dovrà avere questa fondamentale arteria per il nostro paese (viario, pedonale, commerciale, di incontro o di passaggio, con spazi verdi e d’intrattenimento piuttosto che di semplice parcheggio di auto, ecc.); anche nei commenti della gente questa strombettata opera è ormai vista come poco più che una manutenzione straordinaria, che peggiora gli spazi esistenti e per di più è realizzata anche male. Qui è il punto! L’amministrazione, per la fretta di dimostrare il proprio attivismo, si è sprecata in questi anni in rifacimenti di questo genere, compresa la pessima e costosa opera del lungomare: l’importante è apparire e fare, anche senza logica, tanto i soldi non mancano, visto lo stato di massima ricchezza delle finanze comunali lasciato dalla precedente amministrazione (un giorno faremo il confronto con le legislature passate, se qualcuno vorrà). Forse non siamo molto lontani dal vero se immaginiamo che i nostri amministratori, all’inizio del loro mandato, abbiamo pressappoco ragionato così: visto che possiamo contare su diversi miliardi di lire di investimenti, noi, in questi 5 anni ci dedichiamo a realizzare opere che danno risalto, non ci interessano i quartieri periferici o le opere per la collettività (la scuola elementare la farà qualcun altro in cambio di tanto cemento concesso ai costruttori e magari anche la caserma, si ritardano i lavori per realizzare il campo sportivo con la scusa di spostarlo da Scossici, così si reperiscono altri soldi disponibili per la causa); quando abbiamo rifatto il lungomare e il corso, insieme a qualche marciapiede e dopo aver completato le opere programmate e in gran parte finanziate dalla precedente amministrazione (Castello Svevo, illuminazione del centro, urbanizzazione della strada per Numana e del quartiere di Scossici, ecc.ecc.), vedrete che la gente non potrà che confermarci per i prossimi 5 anni, magari aiutati da un benevolo sostegno di settori a noi vicini (costruttori illuminati sulla via delle varianti al Piano regolatore e soliti aggregati dal potere per i fini più disparati). Purtroppo spesso il diavolo fa le pentole e non i coperchi, e allora succede che per fare in fretta si rispolvera un vecchio progetto di oltre 10 anni e si rifà il lungomare nel modo che conosciamo, mentre per il corso Matteotti si chiede ai bravi tecnici comunali di progettare un’opera di basso profilo: l’importante era realizzala immediatamente. Ma la fretta non è stata nemmeno in questo caso un’ottima consigliera: contro il parere di tutti si lavora e si riasfalta in condizione meteorologie assurde per questo genere di operazioni (qualcuno si lamenta e la solita stampa amica conferma, che d’inverno qualche volta piove ancora, fa freddo e ciò disturba i lavori). Morale: abbiamo una prima parte di corso, quello rifatto, peggio di prima, ed anche se qualcuno dice di attendere la brezza di primavera, sappiamo che ci sarà da spendere un bel po’ di denaro pubblico per recuperare gli errori e lo stato di dissesto in cui esso versa. Facciamo, quindi, un sincero augurio, anche e soprattutto alle tasche dei cittadini, che alla fine pagheranno in proprio per gli errori e la voglia di apparire di questi nostri amministratori: che la seconda fase dei lavori non sia così travagliata, che non piova mai, che si possa stendere il primo strato di asfalto quando il fondo è asciutto e che possa poi essere consentito il transito anche ai mezzi pesanti senza correre il rischio che si aprano delle voragini. Per il tratto passato vedremo che cosa si dovrà fare per sistemarlo e chi pagherà i danni; stai a vedere che la colpa alla fine, come si sente già dire, è dei quei quattro commercianti che hanno protestato chiedendo semplicemente che il rispetto degli impegni assunti con loro sulla fine dei lavori o dell’opposizione che non perde occasione per incalzare i nostri bravi amministratori all’opera, con il rischio di distoglierli dalla loro grande missione: quella di essere rieletti grazie agli specchietti per le allodole che sono riusciti a piazzare! Per carità, non solo non vogliamo distoglierli dal loro lavoro ma gli facciamo anche sinceri auguri di buona riuscita dell’opera: più collaborativi di così! Consentiteci solo di rilevare che i cittadini non sono allodole e sapranno valutare al momento opportuno!
Giuseppe Giampaoli - Capogruppo “IMPEGNO PER PORTORECANATI”
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