Porto Recanati Bandiera blù d'Europa.

di Aldo PENNESI - Verdi-Portoverde

 

Porto Recanati Bandiera Blu d’Europa è davvero una bella notizia. Rappresenta probabilmente l’evento più significativo degli ultimi anni. Il titolo conquistato non solo è una forte spinta promozionale per il turismo della nostra città, è anche il segnale di una possibile svolta.

L’ambito riconoscimento porta con sé un messaggio chiarissimo: puntare alla qualità dell’ambiente come strategia di sviluppo non è una edificante teoria di facciata, bensì un obiettivo che porta a concreti riscontri.

C’è naturalmente da domandarsi quali siano i fattori che fanno qualità e cosa invece porti nella direzione opposta. Diciamolo francamente, il turismo che pone la speculazione edilizia come suo fondamento e vede l’affitto estivo come fine ultimo e orizzonte primario difficilmente riesce poi a creare qualità.

I criteri di analisi seguiti dalla FEE (Foundation for Enviromental Education), l’organizzazione che cura l’assegnazione delle Bandiere Blu, sono ben altri: depurazione delle acque, raccolta differenziata, aree pedonali, aree verdi, piste ciclabili, impegno nel miglioramento dello stato ambientale. Non sono questi i soli fattori che fanno qualità, ma chiaramente rappresentano una via da seguire, una linea di sviluppo alternativa rispetto all’assalto del territorio a testa bassa. Sarà bene allora riflettere su come mantenere una bandiera che ogni anno può essere ammainata.

Un’ultima considerazione su come è stato possibile per Porto Recanati entrare nel ristretto gruppo delle località che potranno fregiarsi della Bandiera Blu. E’ chiaro che i parametri richiesti non si improvvisano da un anno all’altro. Le azioni sulla qualità ambientale, per loro caratteristica intrinseca, hanno tempi di risposta apprezzabili solo nel lungo periodo.

Quindi, accanto agli interventi per la qualità ambientale attribuibili alla presente Amministrazione (quali?), credo vadano ricordate altre realizzazioni.

Durante la precedente Amministrazione sono stati, ad esempio, attuati interventi decisivi sul sistema fognario, grazie anche a progettazioni che avevano ottenuto considerevoli finanziamenti esterni. Basti ricordare il collettamento di tutti i campeggi a nord di Scossicci, un complesso di strutture ricettive che scaricavano in prossimità della foce del Musone le loro acque reflue.

Il risanamento del fosso della Fiumarella è stato poi un altro intervento di grande rilievo, avendo eliminato una fonte di inquinamento che arrecava ingenti danni alla qualità della balneazione. Il trattamento di tutte le acque fognarie ha raggiunto i più rigorosi parametri di qualità grazie alla messa a punto dell’impianto di depurazione a fanghi attivi e alla realizzazione dell’impianto di fitodepurazione che permette un ulteriore abbattimento dei fattori inquinanti. L’avvio di una concreta politica per lo sviluppo delle piste ciclabili con progettazioni di ampio respiro, va considerato, infine, un ulteriore elemento di qualità che ha visto le sue origini in anni non proprio recenti.

Credo quindi sia giusto ricordare alcuni dei fatti reali collegabili alla nuova immagine con cui Porto Recanati si potrà proporre, tutto ciò al solo scopo di contribuire ad una corretta lettura di quanto avviene nel presente.  

Ma al di là di meriti e demeriti, il dato importante è capire che Porto Recanati ha bisogno di politiche che sappiano guardare ben oltre i rituali pronostici su guadagni e presenze, ripetuti, stagione dopo stagione, intrecciando le dita perché faccia bel tempo.

 

Le città bandiera blù 2003  

 

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