I Carioli.


«El cariolu», il caratteristico carrettino a mano delle nostre pescivendole, è nato dall’esigenza di dover percorrere lunghe distanze a piedi, trasportando carichi di arance e pesce di una certa rilevanza.
Era costruito il lugno da falegnami del posto e terminava con lunghi manici (stanghe) appoggiati su lunghi piedi che fiancheggiavano le ruote, sempre di legno ma sormontate nella circonferenza, da un cerchio in ferro per limitarne l'usura.
Da molti anni el caioluè stato completamente sostituito dal mezzo motorizzato e ha cessato di svolgere la suaa antica funzione. Se non possono osservare soltanto alcuni esemplari utilizzati a volte per il trasporto sulla spiaggia di oggetti per la pesca.

«El cariolu», di fatto, è entrato a far parte della stessa vita delle pescivendole più che del folklore locale. Quando queste invecchiano lo usano più come sostegno per camminare che come mezzo per la vendita, tanto che non si muoveva l’una se non si muoveval’altro.
Le donne che erano preposte alla vendita del pescato di giornata hanno sempre costituito uno spettacolo a sé con il loro linguaggio colorito, i loro gesti che invitano i passanti a comperare, gli atteggiamenti di continua conflittualità nel contendersi l’acquirente che si accosta ad uno dei tanti «carioli» posti l’uno accanto all’altro.
Il rituale della vendita prevede momenti diversi tra loro, prima c’è la reclamizzazione del prodotto, poi la pesatura, il prezzo e quindi la vendita.

tratto da: « C'era 'na ô » di Emilio Gardini ( Edizioni Tecnostampa Recanati - dicembre 1994 )