Anna e Marco di Porto Recanati

di Giuseppe Cavallo
Premio Speciale del Comitato di Quartiere

C’erano una volta nella ridente cittadina di Porto Recanati due ragazzi Marco e Anna che pensavano a tutto fuorché a trascorrere una vita insieme. Per Marco, novello sciabbegotto, era importante imbarcarsi, andare in mare per pescare tanto buon pesce nelle acque cristalline del suo amato mare.
Quando poi all’alba arenava la sua sciabega e i suoi piedi toccavano i ciottoli della spiaggia, ringraziava sempre Dio per averlo graziato ancora una volta.
Anna, meravigliosa purtannara di Porto Recanati, sopportava grandi fatiche e si faceva carico della vendita del pesce in paese. Lei percorreva ogni strada del paesello con un carretto sul quale erano state disposte le cassette ben ordinate di pesce. Anna era saggia e astuta e col suo saper fare riusciva sempre a vendere anche l’ultima cassetta di mugelle.

Marco e Anna erano ignari di quello che aveva riservato loro il futuro: come tutte le cose belle e inaspettate ad un certo punto, per un colpo di fulmine, si ritrovarono tra tante persone davanti alla chiesa di San Giovanni Battista, mentre incominciava la processione della “Bara de Notte”. Marco, devoto sciabbegotto, sosteneva la Bara mentre Anna lo seguiva assieme alle altre purtannare, intonando canti tradizionali, particolarmente suggestivi.
E’ stato in quel momento che l’uno negli occhi dell’altra hanno visto la loro vita insieme.
Così hanno iniziato a frequentarsi e, insieme a tante gioie che la vita da fidanzati aveva loro riservato, arrivarono anche le difficoltà come le numerose mareggiate che avevano danneggiato, oltre alle loro tasche, anche le loro case colorate sul lungomare.
Tutto questo in un primo momento spaventò i fidanzati, ma poi li rese più forti, facendo affrontare loro ogni impedimento, fino a rendere il loro legame sempre più indissolubile. Da perfetta fidanzata Anna preparava a Marco dei buoni pranzetti, fatti di brodetto, pà nuciato e vino bianco.

Nel loro cammino non erano mai stati soli: avevano il sostegno delle loro rispettive famiglie che credevano nel loro amore sincero. Infatti per vanto ogni domenica dopo la messa le due famiglie passeggiavano con i fidanzati lungo il corso del paese.
La forza del loro amore è stata la spinta a farli andare avanti, affrontando tutto quello che la vita stava offrendo loro.
Protesi verso un futuro ancora ignoto, ma che loro stessi stavano colorando di bei colori: il verde della speranza, il rosso della passione, l’arancio dell’energia, il giallo della saggezza, il blu della tenerezza e del loro mare.
Un bel giorno con la nuova barca di Marco, “la lancetta”, arrivò anche la sua proposta di matrimonio per Anna.
Quel giorno sulla spiaggia murè, barcarù e purtannare festeggiarono il sì di Anna a Marco.
La volontà di passare la loro vita insieme era così forte e salda come una roccia che il ventiquattro giugno festa di San Giovanni Battista, patrono di Porto Recanti, i due innamorati si unirono in matrimonio.

Questo gran finale che avevano voluto con tenacia e caparbietà fu festeggiato nella pineta Volpini, una vera e propria oasi di verde sul mare che offriva ombra e refrigerio agli invitati. Il loro passo di riconoscimento del loro legame davanti a Dio e agli uomini era stato ormai compiuto: le parole che si erano detti Marco e Anna non erano vuote, prive di significato; ma essi avevano gridato al mondo una cosa sola: volevano amarsi intensamente per tutta la vita, dedicandosi l’uno all’altra con tutta l’attenzione e la cura di cui erano capaci.
Anna e Marco alzarono il viso al cielo, guardarono la sua luce e pensarono al miracolo che era successo nei loro cuori.

Giuseppe Cavallo