Il mal di testa dell'elettore UDC portorecanatese.

| di Emilio Pierini| Inserito il 12/02/2010 | Stampa
Ci sono situazioni in cui non bisogna assolutamente sottrarsi nel manifestare la massima solidarietà verso alcune situazioni di disagio che un’esistenza umana può metterti sul piatto. Penso, ad esempio, allo status attuale dell’elettore dell’ Unione di Centro (UDC) porto recanatese.
Mi chiedo a quali dosi di Novalgina quotidiana debba sottoporsi per non cedere ai mal di testa che le scelte del suo partito gli stanno provocando.
Facciamo un breve riepilogo: l’UDC a Porto Recanati esprime il primo cittadino a guida di una coalizione di centro destra, dove il PDL fa ovviamente la parte del leone. Se ci spostiamo alla provincia, governata dal Presidente Capponi, il nostro caro elettore udccino vede realizzata una sua coerenza politico ideologica. Anche nella Provincia di Macerata, infatti, i Casiniani (di nome e di fatto….) sono solidi alleati delle forze politiche riconducibili all’alveo del centro destra e del PDL. Il nostro povero elettore, però, continua il suo fanta viagggio. E si sposta da Macerata ad Ancona. Quella cinquantina di Km per lui rappresentano un baratro che gli provocano una profonda depressione. Passare dagli ideali di Berlusconi a quelli di Palmiro Togliatti in così breve spazio temporale, lo porta al farsi mille domande. Ad Ancona infatti il suo UDC è alleato dei Bersaniani e dei Dipietristi.

Politica dei due forni? No, politica dei Casini. Pierferdinando Casini. E dei suoi seguaci ed imperterriti elettori. Alcuni di loro sono stati visti prendere il treno locale Macerata – Ancona, il mattino presto. Sono partiti con la sciarpa azzurra al collo forza italiota e si sono ritrovati con i vessilli del Pd ad attenderli alla stazione del capoluogo marchigiano.
Poi hanno magari proseguito per Roma, per lavoro o per studio, e nella capitale hanno preso atto che le sciarpe con le quali sono partite andavano definitivamente riposte in fondo alla valigia. In attesa di tempi migliori. Se in politica ci vuole coerenza, l’elettore del partito cristiano casiniano, deve aver dimenticato il significato di questa parola.
Il loro segretario le definisce “scelte politico – programmatiche”. E’ un concetto di politica poligamica. In fondo in fondo, l’elettore dell’UDC ha sempre un porto sicuro cui attraccare. Un letto caldo dove poter riposare. Un pasto caldo a sfamarlo.
Ora immaginiamo che se non è facile il compito di coloro che votano Casini, a maggior ragione, sia molto più arduo mettersi nei panni di coloro che, per conto dell’UDC, fanno politica attiva con compiti istituzionali nella nostra cittadina. Penso ad esempio al nostro sindaco, Rosalba Ubaldi. O al nostro assessore Silvio Cingolani, anch’egli di area UDC.
Sì, perché per loro non dovrebbe essere facile contrastare democraticamente in Consiglio Comunale, nelle varie Commissioni, o a mezzo stampa, quelle forze che, in regione, ad appena 30 km di distanza, sono loro alleate. Capisco il loro imbarazzo ed a loro và tutta la mia solidarietà. Sono sicuro che riusciranno a districarsi tra queste difficoltà oggettive. Capisco meno come, in nome di uno straccio di coerenza politica, tutte le forze di area del PDL che li appoggiano possano sottacere a questa situazione decisamente paradossale.
E’ la politica del mondo d’oggi bello. Si mischiano ideali, progetti, situazioni. Ne viene fuori un gran bel minestrone. E l’elettore dell’UDC è costretto a questa obbligata cura vegetariana.

Dall’altra parte, occorre sottolinearlo, non si stà meglio. Si governa per quindici anni una regione con una coalizione di centro sinistra, dove il “sinistra” ha giocato un suo ruolo fondamentale, e ad un certo punto si dice agli elettori: “Nonostante il governatore Spacca, come pubblicato recentemente su tutti i quotidiani, sia uno dei presidenti di regione più apprezzati dall’elettorato e dai cittadini fruitori dei servizi, ora abbiamo deciso di cambiare. Ora lasciamo a casa la sinistra e sposiamo l’UDC di Casini. In nome di una strategia ad ampio spettro che dovrà riversarsi sulle scelte nazionali”.
Insomma, prendetevi Casini e Toto Cuffaro. E, se possibile, turatevi il naso e votateci lo stesso.

Emilio Pierini | Edit: 12/02/2010 | Stampa