I maestri cantori.

|Gruppo Uniti per Porto Recanati | Inserito il 31/07/2010 | Stampa
Da che pulpito viene la predica! Rimaniamo inorriditi dagli spot che i «cementificatori» Lanari e Camiciola propinano a tutta la cittadinanza dalle pagine dei quotidiani locali. E inorridiamo ancor di più vedendo il nostro sindaco far loro controcanto esaltando il «rilancio» portorecanatese attraverso l’urbanistica, quasi avessimo ancora spazio per costruire. Un coretto imbarazzante.
Fa impressione vedere questi soggetti mimetizzarsi dietro concetti filosofici astratti e preziosi, quali il senso del «bello» che però, lo ricordiamo, nulla ha a che fare con le speculazioni inenarrabili e indegne che hanno avuto come teatro la nostra cittadina.

Ma tanto che importa? Quelle casette sono così colorate! Questo sì che è senso del bello!
Vorremmo precisare che lo sviluppo di Porto Recanati non può più passare per ulteriori iniziative di cementificazione camuffata da «abbellimento», che la nostra città è già immersa fino al collo nell’anonimato massificante derivante da decenni di dissennate operazioni urbanistiche, per cui oggi, anziché in un «borgo marinaro» a misura di cittadino e di turista, soprattutto nei mesi caldi ci troviamo in un ambiente simil-metropolitano, su strade intasate dal traffico, prive di spazi adeguati per le bici, di parcheggi, un ambiente, insomma, lontano da quella vivibilità che i nostri amministratori nominano soltanto per «sciacquarsi la bocca e le coscienze».

Porto Recanati non ha bisogno di altri «cantori del bello» quali Lanari e Camiciola, ma richiede una strategia di crescita sostenibile e calibrata che non si fa con convenzioni urbanistiche rinnovate «su ordinazione», che non può accettare una darsena in cambio della svendita del suo mare a una multinazionale e che non pensi solo a ingrossare i portafogli di pochi; Porto Recanati grida a gran voce, soprattutto in questi mesi estivi, la necessità di rinnovarsi profondamente per divenire più accogliente, più speciale, più verde, più vicina ai giovani e soprattutto più lontana dalla desertificazione culturale degli ultimi anni e da cricche di speculatori che non pensano certo allo sviluppo vero della nostra splendida città e che magari, stando a quanto affermano i giornali, tengono i soldi in qualche strana banca di San Marino.

Ci dica anzi Camiciola, novello difensore dell’ambiente, prima di tutto se ha dismesso la maschera da avvocato per confessare di essere costruttore di mestiere ed esperto urbanista «illuminato», ci dica poi come mai i gruppi residenziali «Zeus» e «Torri d’avvistamento» sono stati realizzati così vicino al mare e al fiume, e ci racconti ancora com’è stata gestita la bonifica della costa nel tratto ex Montedison.
In realtà ne avrebbe di storie da raccontare a tutti i nostri concittadini, e l’ultima cosa che potrebbe farci è una lezione sui valori morali e sul concetto di «bello».

Gruppo Uniti per Porto Recanati | Edit: 31/07/2010 | Stampa