82- Il problema della partecipazione.
di Alessandro PALESTRINI | pubblicato il 30/01/2008 | Stampa
Rispetto alla questione dei quartieri devono essere ben chiare due cose:
    1. Nessuna decisione è legittima e quindi valida se non ratificata dal Consiglio Comunale, altrimenti si rischia di svuotare di democrazia oltre che i comitati di quartiere, anche il Consiglio stesso. Pertanto il sindaco sappia che qualsiasi decisione presa senza la votazione in consiglio è illegittima. E non mi si venga a parlare di urgenze perché la situazione perdura già da molto tempo. È ora che gli amministratori si sveglino dato che sono pagati anche profumatamente.
    2.Ci sono responsabilità ben precise che devono essere attentamente valutate e alle quali devono seguire prese d’atto importanti. In altre parole, chi ha avuto delle responsabilità, ne prenda atto e si dimetta immediatamente.
Il problema della partecipazione nei comitati di quartiere, nasce da lontano, cioè da quando già dalle scorse elezioni l’affluenza non aveva raggiunto livelli apprezzabili.
Doveva essere un campanello di allarme che è stato colpevolmente ignorato da chi di competenza. Successivamente, il fallimento della gestione degli istituti di partecipazione ha avuto una conferma quando molti comitati di quartieri hanno incontrato problemi legati al decadimento di alcuni direttivi ormai non più legittimati ad operare per assenza del numero legale.
In questa situazione c’è stata un’indifferenza sbalorditiva da parte dell’amministrazione. A pensare che esiste un assessore preposto a tale funzione.

Quante assemblee sono state convocate dall’assessore Perugini? Quantiprogetti condivisi sono stati avviati? Sono state almeno ascoltate le richieste dei quartieri? Quale è stato il livello di dialogo tra assessore e quartieri?
Se oggi ci sono persone disposte a partecipare è perché in questi anni hanno capito che di partecipazione ce n’è stata davvero poca. La gente non ha tempo da perdere e non ama essere presa in giro.
Servono spazi di partecipazione più ampi e nuovi. Non è concepibile che i quartieri siano chiamati in causa solo per il palio, cosa peraltro importante e preziosa.
Occorre rilanciare istituti partecipativi come il Bilancio partecipativo, assemblee pubbliche permanenti, progetti sociali e culturali nei quali i comitati e le associazioni della città rivestano un ruolo di spessore.


di Alessandro PALESTRINI | pubblicato il 30/01/2008 | Stampa