81- Associazioni Quartieri & C.
di Giorgio PORRECA | pubblicato il 26/02//2008 | Stampa
Avevo pensato da tanto tempo di scrivere qualcosa in merito all'associazionismo Porto recanatese. Fortunatamente in questi ultimi tempi  la stampa locale ha ospitato vari interventi di altrettanto illustri concittadini in merito alle difficoltà oggettive in cui versa l'associazionismo locale ed io colgo l'occasione per dire la mia.
Vorrei partire perciò da un assunto; nell'ultimo decennio e forse anche di più, ci siamo trovati di fronte ad una crisi dei partiti come forma tradizionale di rappresentanza dei cittadini. Nel recente passato, perchè non è poi un tempo così lontano, essi rappresentavano l'unica forma, o quasi, di aggregazione a livello cittadino. Ora, non è più così!

Negli ultimi anni l'associazionismo di ogni tipo è cresciuto in maniera esponenziale e rappresenta per centinaia di cittadini porto recanatesi un punto di riferimento, un luogo ove poter esercitare il proprio impegno o trascorrere il proprio tempo libero nelle forme che si itengono più consone e utili.

La stampa locale ci informa che Porto Recanati annovera ben 55 associazioni. Una ricchezza socio - culturale di cui dovremmo andare orgogliosi e che tanto potrebbe dare allo sviluppo  della nostra realtà cittadina.
Così purtroppo non è. Ed io penso per due ragioni fondamentali:
    1) Innanzitutto perchè esse trovano poca rispondenza da parte dell'istituzione comunale, se non in occasione della ripartizione dei contributi,  che quasi sempre corrispondono più ad una esigenza elettoralistica che ad una vera e propria scelta di carattere progettuale;
    2) in secondo luogo perchè nella gestione pratica delle stesse associazioni, prevale costantemente  "la cura del proprio orticello"  piuttosto che una azione collaborativa che stimoli a far meglio e ad una crescita complessiva.
Bene, in questo penso risieda il vero limite culturale.

Nella difficoltà di aprirsi davvero al mondo circostante e di confrontarsi con le altre realtà cittadine.
Sia ben chiaro, ognuno, ogni associazione, gruppo e quant'altro, ha una sua specificità; un ruolo originale ed autonomo che nasce dai motivi per cui ci si è costituiti. Ciò è giusto e comprensibile, ma vi sono "punti di contatto" che non possono essere lasciati cadere. Vi sono convergenze possibili che nulla toglierebbero all'autonomia di ognuno.
Invece non è così. Spesso si accavallano le competenze quando non assistiamo ad una vera e propria concorrenza che non fa bene a nessuno, tanto meno alla realtà locale.
In diverse occasioni questa concorrenza ha ingenerato divisione e va da sè che oggi ci troviamo di fronte a "spaccature" laceranti in seno a talune associazioni o enti locali che non producono nulla di buono se non disaffezione e scoraggiamento; con il risultato di allontanare la gente dall'impegno sociale o più semplicemente dalla partecipazione.
Vorrei anche segnalare alcuni episodi non proprio edificanti di lettere anonime e perciò stesse sinonimo di volontà distruttrice.
Io proporrei la istituzione di vere e proprie consulte tematiche, aperte a tutti, dove le associazioni possano incontrarsi, discutere, progettare insieme. Sarebbe un bel passo in avanti per tutti e aiuterebbe Porto Recanati a crescere e ad uscire da un retaggio culturale che da troppo tempo impedisce a questo nostro Paese un vero salto di qualità.


di Giorgio PORRECA | pubblicato il 26/02//2008 | Stampa