48 - Cemento, recinzioni e cancelli lungo le spiaggie.
di Giuseppe GIAMPAOLI | pubblicato 20 Aprile 2004 | Stampa
Molti avranno già visto che cosa è stato autorizzato nel lungomare sud di Porto Recanati, dopo la Pineta. Una nuova e bella iniziativa turistica da propagandare per la prossima estate, che certamente premierà la nostra cittadina: le spiagge libere di Porto Recanati nella zona sud non sono più accessibili.

La voglia di cementificare e di privatizzare di questa Amministrazione non risparmia più nemmeno le spiagge tanto che ha consentito di far realizzare muri in cemento armato e fondazioni, recinzioni e cancelli, il tutto per ricavare parcheggi privati, con tanto di illuminazione pubblica.
La recinzione è stata posta a confine della strada e costituirà un grave ostacolo alla circolazione, che nei mesi estivi è alquanto pesante su una strada che, oltretutto, è senza sbocco. Non solo, gli accessi alla spiaggia sono talmente limitati che di fatto si impedisce o almeno si ostacola l’utilizzo delle spiagge libere.
E’ una situazione prevista dal Piano di Spiaggia? Non sembra, anche perché lo spirito di rendere comunque fruibile le spiagge libere e di riservare i parcheggi pubblici all’amministrazione è sempre stato il principio ispiratore del Piano.
Ma sarebbero comunque bastati motivi di pubblica sicurezza imposti dalla situazione viaria per indurre a vietare tali autorizzazioni, visto il caos e gli intasamenti che si avranno nel periodo estivo. Ci sarebbe molto da dire su chi opera in quella zona e a chi giova simili decisioni: i cittadini lo sanno già e, se ci sarà modo, ci torneremo.

Chi ha a cuore le sorti di Porto Recanati non può che augurarsi che questa Amministrazione se ne vada a casa quanto prima, per fermare scempi di questo genere ed impedire che possano continuare a privatizzare e cementificare tutto, anche la spiaggia, snaturando sempre di più il nostro paese.
Noi lavoriamo nel progetto del Centro Sinistra per dare ai cittadini una alternativa del tutto diversa a questo modo di amministrare.

di Giuseppe Giampaoli | pubblicato 20 Aprile 2004 | Stampa